Una corsa navale agli armamenti era stata in corso tra la Germania e il Regno Unito fin dall’ultimo decennio del XIX secolo. La costruzione del Dreadnought aiutò in realtà la Germania, dato che ridusse di fatto il divario in navi da battaglia rispetto al Regno Unito da 15 navi dell’ultimo modello ad appena una. Inoltre la politica britannica di mantenere una marina più grande delle seconda e terza marina combinate stava diventando insostenibilmente costosa. Nel giro di pochi anni tutte le rimanenti marine passarono a costruire il nuovo tipo di navi. Da diversi secoli la Royal Navy dominava i mari, ma il kaiser Guglielmo II e il suo ministro della marina, Alfred von Tirpitz, si misero al lavoro per cambiare la situazione. La Hochseeflotte e la Grand Fleet valevano troppo per essere rischiate in battaglia e quindi trascorsero la maggior parte della guerra in porto aspettando che l’avversario prendesse il mare, ma rimanendo una minaccia potenziale per l’avversario secondo il concetto di Alfred Thayer Mahan della Fleet in being. Paradossalmente le navi erano troppo costose (perlomeno strategicamente) per essere lasciate in porto e troppo costose da usare in battaglia. Eccetto per alcune operazioni nel mar Baltico contro la Russia, la flotta principale tedesca si limitò a attacchi di incrociatori da battaglia contro la costa orientale britannica, nel tentativo di attirare la flotta di Sua Maestà in mare aperto, così che potesse essere distrutta dalla Flotta d’alto mare tedesca in attesa. A sua volta i britannici fecero puntate contro il Mare del Nord ed entrambe le fazioni realizzarono campi minati di grande estensione. Sebbene ci furono diverse battaglie navali l’unico scontro tra le flotte principali inglesi e tedesche fu la battaglia dello Jutland, una vittoria tattica tedesca (furono affondate quattordici navi britanniche contro undici navi tedesche), ma una vittoria strategica britannica, dato che sebbene la flotta tedesca non venisse distrutta, perse tempo per riportarsi in stato di piena efficienza e rimase in gran parte in porto per il resto della guerra. Dopo la prima guerra mondiale, l’armistizio con la Germania richiese che la maggior parte della flotta d’alto mare tedesca venisse internata a Scapa Flow in Scozia. La maggior parte di queste navi vennero successivamente affondate dai loro equipaggi tedeschi il 21 giugno 1919 appena prima della resa formale della Germania; i marinai tedeschi erano di fatto imbattuti e così volevano rimanere.
Tratto da: Il fuoco del primo conflitto – MARE
Libri: Il fuoco del primo conflitto