La componente terrestre dell’Armata belga (in francese Composante terre, in olandese Landcomponent, in tedesco Landkomponente) è l’attuale denominazione dell’esercito del Belgio e parte integrante del suo sistema difensivo. Nel 2002 il governo decise di seguire l’esempio del Canada e impose una “struttura unica” alle forze armate fondendole nell’Armata. Come conseguenza, l’esercito belga cessò di esistere come forza armata autonoma, assumendo la denominazione attuale. Nel 1912 era stata autorizzata dal governo una grande organizzazione dell’esercito, che prevedeva un esercito totale di 350.000 uomini entro il 1926 – 150.000 nelle forze sul campo, 130.000 nelle guarnigioni delle fortezze e 70.000 di riserva e ausiliari. Allo scoppio della guerra questa riorganizzazione non era affatto completa e solo 117.000 uomini potevano essere mobilitati per le forze sul campo, con le altre armi altrettanto carenti. Il comandante in capo era re Alberto I, con il tenente generale Cavaliere Antonin de Selliers de Moranville come capo di stato maggiore generale dal 25 maggio 1914 al 6 settembre 1914, quando un regio decreto abolì la funzione di capo di stato maggiore dell’esercito. In questo modo il re si assicurò il controllo del comando. La forza nominale di una divisione variava da 25.500 a 32.000 uomini, con una forza totale di diciotto battaglioni di fanteria, un reggimento di cavalleria, diciotto mitragliatrici e quarantotto cannoni. Due divisioni (la 2ª e la 6ª) avevano ciascuna un reggimento di artiglieria aggiuntivo, per un totale di sessanta cannoni. La Divisione di Cavalleria aveva due brigate di due reggimenti ciascuna, tre batterie di artiglieria a cavallo e un battaglione ciclisti, insieme a unità di supporto; aveva una forza totale di 4.500 uomini con 12 cannoni, ed era – in effetti – poco più che una brigata rinforzata.
267.000 uomini mobilitati
Libri: Il fuoco del primo conflitto
uomini mobilitati 267.000
morti 38.172
feriti 44.686
perdite totali 82.858 (31%)