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Il nostro podcast gratuito audio/video “Una persona qualunque” racchiude le gesta delle persone “qualunque” alla nascita che hanno creato l’Italia a loro modo o che sono stati coinvolti nel periodo bellico della prima grande guerra mondiale e negli anni immediatamente vicini. Nomi conosciuti e sconosciuti che hanno comunque lasciato un graffio su di una pagina della nostra storia.

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disponibile dal 07/01/2025

Turati fu l’ideatore, allo scopo di dare visibilità sul territorio ai fasci femminili e all’opera nazionale del dopolavoro, della “Befana fascista”, ordinando alle Federazioni provinciali del Partito Nazionale Fascista di sollecitare commercianti, industriali e agricoltori a donazioni in occasione di tale festa, la cui gestione sarebbe stata curata dalle organizzazioni femminili e giovanili fasciste. Ma dove nasce “la befana”? L’origine è forse connessa a un insieme di riti propiziatori pagani, risalenti al X-VI secolo a.C., in merito ai cicli stagionali legati all’agricoltura, ovvero relativi al raccolto dell’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo.

disponibile dal 14/01/2025

Charlie Chaplin. I primi passi sul palcoscenico li mosse assieme a sua madre a sette anni quando nel 1896, durante una recita in un teatro di varietà, a causa di un improvviso abbassamento di voce, fu fischiata e costretta ad abbandonare il palcoscenico; l’impresario mandò a sostituirla in scena proprio il piccolo Charlie, che ottenne un discreto successo cantando una canzone popolare dell’epoca. Il personaggio universalmente conosciuto come “Il vagabondo” si definirà pienamente soltanto nell’aprile del 1915, nel pieno della prima guerra mondiale alla quale però, gli Stati Uniti, ancora non vi erano entrati.

disponibile dal 21/01/2025

Da ormai 32 episodi raccontiamo storie più o meno conosciute del periodo storico della prima guerra mondiale, guerra, iniziata ufficialmente quando l’arciduca Francesco Ferdinando erede al trono venne assassinato, assieme alla moglie Sofia, da un terrorista. Tutto iniziò, per l’appunto, quando Ferdinando e Sofia furono uccisi con due colpi di pistola da una persona qualunque, un terrorista serbo che si chiamava Gavrilo Princip. Princip si trovò proprio di fronte alla coppia reale ed esplose due colpi di pistola all’indirizzo delle sue vittime, questa volta colpendole a morte.

disponibile dal 28/01/2025

Arthur Machen, pseudonimo di Arthur Llewelyn Jones è stato uno scrittore gallese, noto soprattutto per i suoi racconti dell’orrore, del fantastico e del soprannaturale. Nel 1914 il nostro scrittore, ispirato dalla guerra, scrisse The Bowman, un racconto dove un soldato evocava grazie a San Giorgio un gruppo di arcieri fantasma della battaglia di Azincourt, avvenuta 500 anni prima, gli angeli di Mons. L’articolo fu pubblicato sul London Evening News il 29 settembre, senza una chiara indicazione che si trattava di un racconto di fantasia e da quel momento Machen, che non aveva mai voluto creare una bufala, perse totalmente il controllo della sua creatura. Nonostante i tentativi dell’autore di chiarire la faccenda, gli Angeli di Mons furono presi sul serio e si moltiplicarono le storie su di loro, spuntarono addirittura soldati pronti a confermare la loro esistenza, anche se non si trovavano nemmeno lì.

disponibile dal 04/02/2025

È difficile pensare ad un clown in tempo di guerra, fa strano immaginarsi questo simbolo dell’allegria costretto ad affrontare uno dei contesti più tragici nei quali può trovarsi un essere umano, eppure, ovviamente, anche i pagliacci subiscono le intemperie della Storia. Dopo aver recitato da solo per un periodo, formò un duo con Rafael Padilla, in arte “Clown Chocolat”, Foottit impersonava il pagliaccio bianco mentre Chocolat il pagliaccio augusto. Durante la prima guerra mondiale, Foottit iniziò a esibirsi insieme ai suoi figli Thomas, George e Harry, per l’esercito francese ma anche lui patì la concorrenza del cinema e dello sport.

disponibile dal 11/02/2025

Quello che per i francesi era le diable rouge e per gli inglesi the Red Baron, nacque il 2 maggio 1892 a Breslavia, capitale della regione della Slesia, nell’Impero Tedesco, ora Polonia. Ebbe il suo primo duello aereo il 1º settembre 1915 contro un apparecchio inglese, e rientrò senza troppi danni e senza alcun successo. Segnò poi la sua prima vittoria nel corso della battaglia della Champagne abbattendo un Farman biposto, che però precipitò dieci chilometri oltre le linee, in territorio alleato, per cui, secondo le regole del tempo, non gli fu accreditato. Manfred von Richthofen viene ricordato come un asso dell’aviazione: più precisamente come l’asso degli assi, essendogli ufficialmente accreditate 80 vittorie aeree durante la prima guerra mondiale, prima di venire abbattuto il 21 aprile 1918, 7 mesi prima della fine della grande guerra.

disponibile dal 18/02/2025

Sigismund Schlomo Freud nacque a Freiberg, nella regione austriaca della Moravia nel 1856, nel 1877, a 21 anni, Sigismund abbreviò il suo nome in Sigmund, con il quale sarà conosciuto poi da tutti. Generalmente si usa datare la nascita della psicoanalisi con la prima interpretazione di un sogno scritta da Freud, un suo sogno della notte tra il 23 e il 24 luglio 1895, riportato anche ne L’interpretazione dei sogni come “il sogno dell’iniezione di Irma”. Ma arriviamo a come lui vedesse e vivesse la prima guerra mondiale: superata la fase iniziale di entusiasmo per la “voce del cannone”, man mano che giungono le notizie dal fronte e si impone l’evidenza “dell’inutile strage”, si fanno strada tra gli intellettuali il disagio e l’inquietudine non solo per il tempo presente ma anche per il futuro stesso del genere umano.

disponibile dal 25/02/2025

Albert Marr è sudafricano, Lee Duncan è statunitense e sono due soldati che saranno impiegati nella prima guerra mondiale, rispettivamente nei propri eserciti di appartenenza. In fila tra gli altri uomini che vanno ad arruolarsi c’è un ragazzo di 25 anni, si chiama Albert Marr ed è qui per entrare nella brigata di fanteria, sembra uno come tanti, una persona qualunque ed in effetti lo è, ma quando si presenta ai suoi superiori non è da solo, il giovane Albert Marr ha una scimmia in braccio. Nello stesso periodo un cane venne trovato da un soldato statunitense, Lee Duncan, in un canile bombardato in Lorena, era l’unico esemplare sopravvissuto insieme alla sorella chiamata poi Nanette, tornato Duncan a Los Angeles con i due cani, Nanette venne adottata da dei suoi conoscenti, mentre Rinty venne ribattezzato “Rin Tin Tin”.

disponibile dal 04/03/2025

Giovanni Agnelli, figlio di Edoardo Agnelli e di Aniceta Frisetti, fu il capostipite della notissima famiglia di imprenditori torinesi, era il nonno del più contemporaneo Gianni Agnelli. Venne avviato alla carriera militare presso l’Accademia militare di Modena, dove conseguì il grado di ufficiale di cavalleria di prim’ordine nel Nizza Cavalleria, ma ben presto avvertì un crescente disinteresse per la vita militare, era infatti attirato dai progressi tecnologici, che a poco a poco, grazie anche alla diffusione delle idee positiviste nell’Europa della Belle Époque, alimentate dai progressi della rivoluzione industriale di matrice anglosassone, stimolavano in lui il desiderio d’intraprendere una carriera dedita interamente alla produzione di nuovi mezzi tecnologici.

disponibile dal 11/03/2025

Natale Palli nel 1918 passò in forza alla 87ª Squadriglia “Serenissima” di stanza all’aeroporto di San Pelagio, prese parte al volo su Vienna insieme al maggiore Gabriele D’Annunzio e per questo fatto venne insignito della Croce di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia. Il volo era in progettazione da tempo da parte del Comando supremo militare italiano, su indicazione di Ugo Ojetti, giornalista e scrittore nonché comandante della sezione propaganda del Comando supremo e finalmente, alle 5:30 del 9 agosto dal Campo di Aviazione di San Pelagio nel comune di Due Carrare (PD), partirono gli undici apparecchi, dieci SVA monoposto e uno SVA modificato a due posti, guidato dal capitano Palli, nel quale si trovava D’Annunzio.

disponibile dal 18/03/2025

Pompeo Aloisi, promosso capo dei servizi segreti della marina durante la Prima Guerra mondiale, si distinguerà nell’occasione del famoso colpo di Zurigo; nonostante inizialmente lo stato italiano tentò di far passare alcuni eventi come sfortunate casualità, anche se si trattava chiaramente di sabotaggi e di spionaggio nemico, la Regia Marina si mise all’opera con il proprio controspionaggio che scoprì una fitta rete di spie che facevano capo al capitano di corvetta austriaco Rudolph Mayer. Rudolph Mayer, console austriaco, Capitano di Corvetta della Imperial Regia Marina di Vienna, comprava uomini, soprattutto italiani, con listini da star ed una disponibilità economica quasi illimitata.

disponibile dal 25/03/2025

Sul fronte delle più alte vette delle nostre Alpi dove eccelsero i suoi valori di uomo e di soldato, la eco del colonnello Carlo Mazzoli tramandata come leggenda, é ancor viva oggi dopo oltre un secolo trascorso, in quelle popolazioni d’altitudine dove il vento delle grandi montagne che sovrastano, lambendo altissime cime innevate, creste vertiginose, pareti inaccessibili, oscure forre e ghiacciai, continua a spolverare memorie su memorie di eroismi e di umanità profonda.

disponibile dal 01/04/2025

Giacomo dalla Chiesa, dopo essere stato ordinato presbitero il 21 dicembre 1878 dal cardinale Raffaele Monaco La Valletta, entrò nell’Accademia dei nobili ecclesiastici per la preparazione alla carriera diplomatica, e successivamente, nel servizio diplomatico della Santa Sede. Dopo quattro mesi da quando era diventato cardinale, il 3 settembre 1914, fu inaspettatamente eletto papa, nonostante l’opposizione dei cardinali curiali e di quelli più intransigenti, assunse il nome pontificale di Benedetto XV. Durante la prima guerra mondiale elaborò diverse proposte di pace, fu lui, il mese successivo, che chiese una tregua natalizia dicendo: che i cannoni tacciano almeno la notte che cantano gli angeli creando il mito della tregua di Natale.

disponibile dal 08/04/2025

Giuseppe Valle si imbarcò come ufficiale di bordo sul dirigibile P.2, impiegato nella guerra di Libia, rimanendovi fino al maggio 1912, nel 1911 durante la guerra ltalo-turca il dirigibile militare N2, ribattezzato appunto per l’occasione P2, effettuò in Libia i primi bombardamenti aerei della storia. Valle assunse poi il comando del dirigibile P.4 della Marina sempre a Campalto fino alla fine del successivo mese di settembre. Alla fine del settembre 1915 il Capitano fu trasferito al Cantiere della Marina di Ferrara per comandare il V.2 da ottobre 1915 a maggio 1916, dal 1º luglio 1916 prese il comando del nuovo dirigibile M.9 dove eseguì la prima ascensione, ma non certo l’ultima.

disponibile dal 15/04/2025

Francis Pegahmagabow, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, si offrì volontario per il servizio presso la Canadian Expeditionary Force nell’agosto 1914, nonostante le discriminazioni del governo canadese che inizialmente escludeva le minoranze, infatti Francis era un canadese indigeno. Nell’aprile 1915, Peggy combatté nella seconda battaglia di Ypres, dove i tedeschi usarono il gas per la prima volta sul fronte occidentale e fu durante questa battaglia che iniziò a stabilire una solida reputazione come cecchino ed esploratore, gli fu accreditato di aver ucciso 378 tedeschi e di averne catturato altri 300, fu il canadese indigeno con più decorazioni militari ed il cecchino di qualsiasi schieramento con più uccisioni della prima guerra mondiale.

disponibile dal 22/04/2025

Il 24 maggio 1915 l’Italia entrò ufficialmente nella prima guerra mondiale, dato assodato che ha modificato vite e abitudini di molti, abitudini importanti e anche sicuramente futili se paragonate ad un conflitto mondiale, ed una di queste futili abitudini era indubbiamente quella di seguire il campionato di calcio. Eventi politici di ben più alta levatura investirono, però, la settimana precedente le gare: il Parlamento italiano aveva votato giovedì 20 i pieni poteri al governo, al fine dell’ingresso nella prima guerra mondiale e sabato 22 venne annunciata la mobilitazione generale, domenica 23 la Commissione Tecnica della FIGC, presieduta da Antonio Scamoni, decise l’immediata sospensione del campionato senza curarsi di consultare con un referendum le società interessate.

Speciale d’ANNUNZIO 1/2

disponibile dal 29/04/2025

Mi risulta veramente difficile, come mai da quando faccio questo podcast, iniziare con la frase tormentone che la contraddistingue ma vorrei che la interpretaste come un omaggio alla sua persona, e quindi dirò che: Gabriele D’Annunzio è una persona qualunque. Se ci seguite da tempo sapete bene che il nostro podcast, quando parla di personaggi altisonanti come D’Annunzio, lascia a voi la libera espressione di informarsi su ciò che ha fatto come scrittore, poeta, drammaturgo, politico, giornalista e simbolo del decadentismo, noi ci occuperemo di lui come quello che fu, anche, come celebre figura della prima guerra mondiale.

Speciale d’ANNUNZIO 2/2

disponibile dal 06/05/2025

Nel settembre 1919 d’Annunzio, alleatosi con un gruppo paramilitare, guidò una spedizione di “legionari” per l’occupazione della città di Fiume, che le potenze alleate vincitrici non avevano assegnato all’Italia. Con questo gesto D’Annunzio raggiunse l’apice del processo di edificazione del proprio mito personale e politico perché a Fiume, occupata dalle truppe alleate, già nell’ottobre 1918 si era costituito un Consiglio nazionale che propugnava l’annessione all’Italia, di cui fu nominato presidente Antonio Grossich. Il rapporto con il fascismo è oggetto di un dibattito complesso tra gli storici, il fascismo celebrò sempre D’Annunzio come un suo precursore politico e letterario, lo scrittore, dopo un’adesione iniziale ai Fasci italiani di combattimento, non prese mai la tessera del Partito Nazionale Fascista, probabilmente per mantenere la sua autonomia.

disponibile dal 13/05/2025

Luigi Cadorna divenne capo di Stato maggiore generale nel 1914, dopo l’improvvisa morte del generale Alberto Pollio con cui aveva sempre avuto scontri diplomatici in passato, e diresse le operazioni del Regio Esercito nella prima guerra mondiale dall’entrata dell’Italia nel conflitto, il 24 maggio 1915, fino alla disfatta di Caporetto. Il vero disastro, infatti, cominciò quando il nemico arrivò a Caporetto da entrambi i lati dell’Isonzo perché poté facilmente aggirare l’intero IV corpo e la mancata risposta delle artiglierie italiane sul fronte è una delle ragioni accertate dello sfondamento e la mancanza di riserve dietro il 4º Corpo d’armata fu senz’altro uno dei motivi principali che contribuirono alla disfatta.

disponibile dal 20/05/2025

Armando Diaz la sera dell’8 novembre 1917 fu chiamato con Regio Decreto a sostituire Luigi Cadorna nella carica di capo di Stato Maggiore dell’esercito italiano, egli disse in proposito: «L’arma che sono chiamato a impugnare è spuntata: la rifaremo». Recuperato quello che rimaneva dell’esercito italiano dopo la disfatta, organizzò la resistenza sul fiume Piave e sul monte Grappa, da dove si ricollegava poi al vecchio fronte sull’altopiano di Asiago e nel Trentino meridionale. Il 30 ottobre l’esercito italiano arrivò a Vittorio Veneto, qualche giorno dopo l’Austria-Ungheria capitolò, e per la storica occasione Diaz stilò il famoso Bollettino della Vittoria, in cui comunicava la rotta dell’esercito nemico ed il successo italiano.

disponibile dal 27/05/2025

Joseph Innerkofler, detto “Sepp”, il 28 luglio 1914, quando scoppiò il conflitto, allora quarantanovenne, ritenuto troppo anziano per la guerra non venne arruolato, ma quando le battaglie tra Austria-Ungheria e Italia si avvicinarono alle sue montagne, il 19 maggio 1915 decise di partire volontario fra gli Standschützen, formazioni tirolesi nate da nuclei di volontari di tiratori scelti, il cui impiego in guerra era previsto non lontano dalle loro sedi di appartenenza. La zona dove venne chiamato ad operare Innerkofler fu il “V° Rayon”, ossia il settore compreso tra il passo Pordoi e il monte Peralba e il 20 maggio venne costituita la «Pattuglia volante» composta da Innerkofler e dalle guide alpine locali.

disponibile dal 03/06/2025

In questo episodio parleremo degli agenti segreti donna della prima guerra mondiale, quei pochi che ci è dato a sapere e per quel poco che sappiamo, d’altronde, che agenti segreti sarebbero stati altrimenti. Dopo l’episodio su Margaretha Zelle, meglio conosciuta come Mata Hari, oggi racconteremo le storie di Sarah, Gabrielle e Marthe, tre donne uniche della prima guerra mondiale. Sarah sovraintendette alle operazioni del gruppo di spionaggio e passò informazioni agli agenti britannici e quando Aaron Aaronsohn era fuori guidava le operazioni di spionaggio in Palestina. Gabrielle iniziò a lavorare per la Croce Rossa belga, riuscì ad attraversare la frontiera e raggiunsero i Paesi Bassi, da lì passò poi in Inghilterra, dove nel mese di luglio ricevette una formazione allo spionaggio dagli alleati. Marthe partecipò alla fondazione dell’Unione Patriottica delle Aviatrici francesi e due anni dopo, nel 1916, perse suo marito in guerra, una volta vedova, fu reclutata come agente segreto da un suo amante.

disponibile dal 10/06/2025

In quegli anni gli alpini elaborarono alcune delle canzoni che oggi fanno parte del repertorio dei canti di montagna, come Tapum, il titolo ed il ritornello sono ispirati al rumore degli spari sul campo di battaglia: il “TA” è il rumore dell’innesto della pallottola e il “PUM” il rumore dello sparo dei fucili Steyr Mannlicher m1895 in dotazione alle truppe austro-ungariche. Con questo nostro 53° episodio festeggiamo il primo anno del nostro podcast e, come è usanza nei festeggiamenti, non può certo mancare la musica, e visto che ci teniamo ad essere coerenti, parleremo oggi della musica della prima guerra mondiale.

disponibile dal 17/06/2025

Alfred Bigland convinse il War Office ad abbassare l’altezza minima per le reclute inglesi, l’esercito necessitava di uomini e così facendo consentì la formazione di nuovi soldati, ma non lo fece solo per quello, questi uomini erano tutti di bassa statura, soprannominati successivamente “battaglioni Bantam”. Le unità Bantam si arruolavano da aree industriali e minerarie dove la bassa statura non era un segno di debolezza, il nome derivava dalla città di Bantam in Indonesia, da cui si dice abbia avuto origine una razza di piccoli polli domestici, nota per essere combattente e grintosa.

disponibile dal 24/06/2025

Durante e dopo la prima guerra mondiale migliaia di soldati riportarono gravi disturbi mentali, ma non fu subito evidente che la causa fosse aver partecipato alla guerra, perché non si pensava potesse essere un fattore scatenante la psicopatologia. Una corrente di pensiero sviluppatasi a partire dalla metà dell’Ottocento che ricollegava l’insorgenza delle patologie psichiatriche ad una degenerazione del sistema nervoso dovuta a fattori esterni, migliaia di soldati furono messi nei manicomi, oppure tornarono a casa destinati a cure private, e la gente prese a chiamarli «scemi di guerra».

Speciale Room 40 1/2

disponibile dal 01/07/2025

L’8 aprile 1903, il Times annunciò che il Consiglio dell’Ammiragliato aveva selezionato Ewing per il nuovo incarico di Direttore dell’Istruzione Navale a Greenwich. All’inizio della prima guerra mondiale, nell’agosto 1914, né la Germania né il Regno Unito possedevano una stabile organizzazione per l’intercettamento dei messaggi radio del nemico e la decodifica di quelli che risultavano cifrati; visto che la formazione di personale esperto non era ritenuta una priorità, stante la supposta breve durata del conflitto in corso, a Ewing fu chiesto di mettere assieme un proprio gruppo di collaboratori di fiducia che lo aiutasse nel compito di decifrarli.

Speciale Room 40 2/2

disponibile dal 08/07/2025

Il telegramma Zimmermann fu un documento inviato via telegrafo il 16 gennaio 1917, al culmine della prima guerra mondiale, dal Ministro degli Esteri dell’Impero tedesco Arthur Zimmermann all’ambasciatore tedesco in Messico Heinrich von Eckardt; venne decrittato da William Hall che lo consegnò all’ambasciatore statunitense a Londra Walter Page. Il messaggio di Zimmermann comprendeva proposte per un’alleanza tedesca con il Messico mentre la Germania avrebbe cercato di mantenere la neutralità con gli Stati Uniti, e se questa politica avesse dovuto fallire, veniva suggerito nel messaggio, il governo messicano avrebbe dovuto fare causa comune con la Germania, cercando di persuadere il governo giapponese ad unirsi alla nuova alleanza ed attaccare congiunti gli USA.

disponibile dal 15/07/2025

Felix passò più di un anno sulla linea del Nozzolo e del Cadria, che aveva principalmente un ruolo difensivo dove, con il ricovero ospedaliero del capitano Feigl, già dal 28 novembre 1915 si ritrovò a dover guidare da solo tutti i suoi uomini. Felix von Eleda presidiava con i suoi uomini il Cavento e, dall’altra parte del fronte, c’era il vecchio colonnello Quintino Ronchi, comandante della zona italiana che riceveva i nuovi Ufficiali assegnati lassù con laconico dire: “Si ricordi che nel mio vocabolario la parola impossibile non esiste!”. “Le mitragliatrici falciano! Una scarica può portar via un intero plotone in pochi secondi!”, Fabrizio Battanta, ebbe un ruolo da protagonista nelle tre battaglie per il possesso dell’importantissima posizione del CORNO DI CAVENTO a 3402 m., il terribile Battanta, gridando “Sacramento”, diceva a tutti quanti che avrebbe preso il Cavento”.

disponibile dal 22/07/2025

Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Curzio Malaparte, sedicenne, decise di partire volontario per il fronte, assieme al fratello Alessandro, ma siccome l’Italia era neutrale, si arruolò nella Legione Garibaldina, inquadrata poi nella Legione straniera francese. Nel 1915 anche l’Italia entrò in guerra e Curt Suckert, vero nome di Curzio Malaparte, poté arruolarsi come fante, successivamente sottotenente, del Regio Esercito; combatté sul Col di Lana e in Francia con la Brigata di fanteria “Cacciatori delle Alpi” dove venne decorato con una medaglia di bronzo al valore militare. Subito dopo la guerra tentò di pubblicare il suo primo libro, con il nome Curzio Erich Suckert, Viva Caporetto!, un saggio-romanzo sulla guerra, che vedeva nella Roma corrotta il principale nemico da combattere.

disponibile dal 29/07/2025

Fräulein Doktor, nota in francese come Mademoiselle le docteur e in italiano come La signorina dottoressa, che fu il soprannome di una efficiente e misteriosa spia al servizio della Germania durante la prima guerra mondiale. Non fu un agente segreto nel vero senso del termine, bensì l’organizzatrice di un’estesa rete spionistica tedesca, essenzialmente volta a carpire informazioni sui movimenti della flotta inglese, al tempo la più imponente del mondo. Di Fräulein Doktor, alla fine, si conosce ben poco, meglio si è saputo di Gertrude Bell, che nacque il 14 luglio del 1868 a Washington New Hall, la tenuta di famiglia a Washington nella contea inglese di Durham. A Baghdad la Bell lavorò fino alla sua morte nell’alto commissariato consultivo britannico, era chiamata dagli iracheni “al-Khatun”, una dama di corte che con occhi e orecchie ben aperti lavorava per il bene dello Stato e, sottovoce, «la regina senza corona d’Iraq».

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