S:1 – Ep.29
Bruce Bairnsfather è una persona qualunque.
Bruce nacque a Murree, nell’India britannica (ora Pakistan ) dal maggiore Thomas Henry Bairnsfather dell’Indian Staff Corps, e (Amelia) Jane Eliza, figlia di Edward Every-Clayton e nipote di Sir Henry Every, 9° Baronetto, i suoi genitori erano cugini di secondo grado, entrambi pronipoti di Sir Edward Every, 8° Baronetto.
Bruce trascorse i primi anni della sua vita in India, ma fu portato in Inghilterra nel 1895 per essere istruito allo United Services College e poi alla Stratford-upon-Avon.
Inizialmente intenzionato a intraprendere la carriera militare, come il padre, non superò gli esami di ammissione al Royal Military College e nemmeno alla Royal Military Academy, quindi si arruolò nel Cheshire Regiment.
L’esperienza non durò molto, si dimise nel 1907 per diventare un artista, studiando alla John Hassall School of Art.
Senza successo all’inizio, lavorò come ingegnere elettrico e ricoprendo questo ruolo per l’ Old Memorial Theatre lo portò a conoscere Marie Corelli che lo presentò a Thomas Lipton, un legame che lo portò a commissioni per disegnare schizzi pubblicitari per il tè Lipton e le sigarette Player’s, la senape Keen’s e le pillole Beecham’s.
Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Bruce fu arruolato nel Royal Warwickshire Regiment come sottotenente e prestò servizio in un’unità di mitragliatrici in Francia.
Bruce fu uno dei testimoni di un evento che, per gli appassionati del genere, ancora oggi viene ricordata come la “tregua di natale”.
Il 3 agosto 1914 la Germania dichiarò guerra alla Francia, iniziando le operazioni sul fronte occidentale: seguendo i dettami del cosiddetto “Piano Schlieffen”, le truppe tedesche invasero il neutrale Belgio al fine di aggirare le difese francesi poste lungo il confine tra le due nazioni e puntare su Parigi.
Dopo alcuni iniziali successi, l’azione dei tedeschi venne fermata nel corso della prima battaglia della Marna ad opera delle truppe francesi e del corpo di spedizione dei britannici da poco sopraggiunto, in cui c’era anche Bruce Bairnsfather, ma la seguente controffensiva degli anglo-francesi venne fermata nel corso dell’inconcludente prima battaglia dell’Aisne.
Nei mesi successivi i due contendenti cercarono di aggirare reciprocamente il fianco settentrionale dell’avversario dando luogo alla serie di eventi nota come la “corsa al mare”: i combattimenti si estesero progressivamente verso nord, nella regione belga delle Fiandre, mentre lungo la linea del fronte presero a comparire i primi sistemi di trincee.
Per la fine di novembre del 1914, dopo la conclusione della prima battaglia di Ypres, la situazione giunse a un punto di stallo: la guerra di movimento cessò e il fronte si stabilizzò lungo una linea continua di trincee estesa dal Mare del Nord alla Svizzera, dietro cui i due contendenti si ammassarono a difesa.
Con l’approssimarsi del Natale del 1914, il primo Natale della prima guerra mondiale, furono intraprese diverse iniziative a favore della pace: una Open Christmas Letter fu pubblicamente sottoscritta da un gruppo di 101 suffragette britanniche e indirizzata alle “donne di Germania e Austria” come messaggio di pace tra le opposte fazioni.
Il 7 dicembre 1914, invece, il Papa Benedetto XV avanzò la proposta di sottoscrivere una tregua natalizia tra i governi belligeranti, chiedendo che “i cannoni possano tacere almeno nella notte in cui gli angeli cantano”, richiesta che tuttavia fu ufficialmente respinta.
Ma benché nessun accordo ufficiale tra i belligeranti fosse stato pattuito, nel corso del Natale del 1914 circa 100.000 soldati francesi, britannici e tedeschi furono coinvolti in un certo numero di tregue spontanee lungo i rispettivi settori di fronte nelle Fiandre.
I primi episodi ebbero luogo durante la notte della vigilia, quando soldati tedeschi iniziarono a porre decorazioni natalizie nelle loro trincee nella zona di Ypres e dove il nostro Bruce descrisse l’episodio.
I tedeschi presero a mettere candele sul bordo delle loro trincee e su alcuni alberi nelle vicinanze, iniziando poi a cantare alcune tipiche canzoni natalizie; dall’altro lato del fronte, i britannici risposero iniziando anche loro a cantare, e dopo poco tempo soldati dell’uno e dell’altro schieramento presero ad attraversare la terra di nessuno per scambiare con la controparte piccoli doni, come cibo, tabacco, alcolici e souvenir quali bottoni delle divise e berretti.
In molti casi gli episodi di fraternizzazione proseguirono anche la mattina di Natale: una forte gelata indurì il terreno e disperse l’odore di putrefazione dei cadaveri insepolti, e diversi gruppi di soldati dei due schieramenti si incontrarono nella terra di nessuno per scambiarsi doni e scattare foto ricordo; il livello di fraternizzazione fu tale che vennero persino organizzate improvvisate partite di calcio tra i militari tedeschi e quelli britannici.
La tregua fornì poi l’occasione per recuperare i caduti rimasti abbandonati nella terra di nessuno e dare loro più degna sepoltura; durante questa fase, furono organizzate anche funzioni religiose comuni per tutti i caduti.
Nei settori del fronte interessati dalla tregua, l’artiglieria rimase muta e non si verificarono combattimenti su vasta scala per tutto il periodo natalizio; ma non tutti i soldati condividevano la “tregua di natale”, in alcuni casi i soldati che si avvicinavano alle trincee nemiche furono comunque presi a fucilate dagli avversari.
Nella maggior parte dei settori interessati la tregua durò solo per il giorno di Natale, ma in alcuni casi si prolungò fino alla notte di Capodanno.
Bruce Bairnsfather, testimone degli avvenimenti, scrisse:
«Non dimenticherò quello strano e unico giorno di Natale per niente al mondo… Notai un ufficiale tedesco, una specie di tenente credo, ed essendo io un po’ collezionista gli dissi che avevo perso la testa per alcuni dei suoi bottoni della divisa… Presi la mia tronchesina e, con pochi abili colpi, tagliai un paio dei suoi bottoni e me li misi in tasca. Poi gli diedi due dei miei bottoni in cambio… Da ultimo vidi uno dei miei mitraglieri, che nella vita civile era una sorta di barbiere amatoriale, intento a tagliare i capelli innaturalmente lunghi di un docile “crucco”, che rimase pazientemente inginocchiato a terra mentre la macchinetta si insinuava dietro il suo collo.»
Gli eventi della tregua del 1914 non furono riportati dai media per giorni, in una sorta di autocensura non ufficiale rotta infine il 31 dicembre 1914 dal The New York Times statunitense, paese in quel momento ancora neutrale.
I giornali britannici si accodarono nei primi giorni di gennaio del 1915, riportando numerosi resoconti in prima persona degli stessi soldati presi dalle lettere inviate alle famiglie, la copertura dell’evento in Germania fu più smorzata, con molti giornali che espressero critiche nei confronti dei soldati partecipanti alla tregua, e nessuna immagine dell’evento fu pubblicata.
In Francia, la forte censura assicurò che l’unico resoconto degli eventi venisse solo dai racconti dei soldati al fronte o da quelli feriti negli ospedali: a queste crescenti voci i giornali risposero ristampando un precedente avviso del governo secondo cui fraternizzare con il nemico costituiva tradimento; solo all’inizio di gennaio del 1915 furono pubblicate dichiarazioni ufficiali sulla tregua di Natale, tendenti più che altro a minimizzare la portata e la diffusione degli eventi.
In Italia, dove l’opinione pubblica era impegnata nel dibattito tra neutralità e intervento, i giornali nazionali parlarono della tregua in brevi trafiletti, spesso riportando gli articoli apparsi sui giornali americani e inglesi.
Bruce continuò il suo lavoro di militare britannico regolarmente quando in primavera del 1915 fu ricoverato in ospedale per shock da bombardamento e danni all’udito subiti durante la seconda battaglia di Ypres.
Inviato al quartier generale della 34a divisione a Salisbury Plain, sviluppò la sua serie umoristica per Bystander sulla vita nelle trincee, con protagonista “Old Bill”, un soldato brontolone con i caratteristici baffi da tricheco e passamontagna.
La più ricordata di queste, mostra Bill con un altro soldato in una buca fangosa con i proiettili che fischiavano tutt’intorno.
Molte delle sue illustrazioni di questo periodo furono raccolti in Fragments From France del 1914 e nell’autobiografico Bullets & Billets del 1916.
Nonostante l’immensa popolarità di Bruce tra le truppe e un massiccio aumento delle vendite per Bystander, inizialmente, ci furono obiezioni alla “volgare caricatura” di Old Bill, tuttavia, il successo nel sollevare il morale portò alla promozione di Bairnsfather al grado di capitano e al ricevimento di un incarico dal War Office per disegnare vignette simili anche per altre forze alleate.
La grande guerra giunse al termine e 3 anni più tardi, nel 1921, Bruce sposò Cecilia Agnes Scott.
Era la moglie divorziata dell’eminente golfista Michael Scott .
“Old Bill” e Bruce stesso continuarono ad essere popolari tra le due guerre, molti ufficiali di polizia dell’epoca avevano baffi simili a quelli del personaggio creato da Bruce e questo potrebbe aver portato la polizia britannica proprio ad essere soprannominata, in quel periodo, The Old Bill.
Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, Bairnsfather continuò il lavoro di Old Bill, ma non gli fu chiesto di aiutare con il suo lavoro lo sforzo bellico britannico, come invece avvenne con Walt Disney negli Stati Uniti, tuttavia, divenne il fumettista ufficiale delle forze americane in Europa, contribuendo a Stars and Stripes e Yank.
Bruce Bairnsfather morì nel 1959 all’età di 72 anni per complicazioni dovute a un cancro alla vescica, a Worcester.
Il suo necrologio sul Times, che parlava della sua carriera, giunse alla conclusione che era “fortunato nel possedere un talento… che si adattava quasi al punto di genio ad un momento particolare ed a una serie particolare di circostanze; ma era stato sfortunato nel non essere mai stato in grado di adattare il suo talento a nuovi tempi e alle nuove circostanze”.
Old Bill era nato con la prima guerra mondiale, ma morì, metaforicamente parlando, quando terminò la seconda.
Ma questa, è un’altra storia.
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