Torta di mele

Da ‘L’armistizio di Compiègne’:

Ciao Rosa, hai visto, ti ho scritto più spesso, stavolta non puoi sgridarmi”,
tu dici? E questa baionetta di legno che hai dato a tuo figlio?
Borrini sbuffò, ma poi lei lo abbracciò amorevolmente,
dai entra, ho appena tolto dal forno la torta di mele e se ti muovi a toglierti quella divisa te ne potrei pure dare una fetta ancora calda”.

INGREDIENTI:

Mele renette – 700 g. pulite

Farina 00 – 250 g.

Latte intero – temp. ambiente 150 g.

Limoni – 1

Cannella in polvere – 1/2 cucchiaio

Zucchero – 200 g.

Burro – 100 g.

Uova – temp. ambiente 2

lievito in polvere per dolci – 16 g.

Sale fino – 1 pizzico

PREPARAZIONE

Per realizzare la torta di mele per prima cosa sciogliete il burro nel microonde o a bagnomaria, e tenetelo da parte. Grattugiate la scorza di limone e spremetene il succo ottenendone circa 30 g, quindi tenete da parte sia la scorza che il succo. Dividete a metà le mele e levatene il torsolo, sbucciate le mele, poi tagliatele in quattro parti e riducetele a fettine tagliandole per il lato corto.

Mettete le mele tagliate a fettine in una ciotola e irroratele con il succo del limone, mescolandole bene: questa operazione servirà a non farle annerire. Passate poi a setacciare la farina 00 con il lievito in polvere. Poi, in una ciotola capiente, versate le uova e parte della dose di zucchero. Iniziate a sbattere con le fruste elettriche e proseguite versando lo zucchero poco alla volta.

Quando il composto inizierà a schiarirsi, aggiungete un pizzico di sale e proseguite a montare fino a ottenere un impasto chiaro e spumoso. A questo punto unite il burro fuso riportato a temperatura ambiente. Aromatizzate con la cannella in polvere e aggiungete anche la scorza di limone grattugiata. Poi, sempre continuando a montare con le fruste, aggiungete un cucchiaio alla volta la farina e il lievito setacciati. Quando le polveri saranno completamente incorporate, abbassate la velocità delle fruste elettriche e versate il latte a filo a temperatura ambiente.

Quando anche il latte sarà completamente incorporato fermate le fruste: l’impasto è pronto. A parte sgocciolate le mele in un colino per eliminare il succo di limone e versatele nell’impasto.

Mescolate delicatamente dal basso verso l’alto per incorporarle bene. Imburrate e cospargete di zucchero una tortiera di 22 cm di diametro e, aiutandovi con una spatola, versate l’impasto. La torta è pronta per essere infornata: cuocetela in forno statico preriscaldato a 180° per circa 55 minuti.

A cottura ultimata sfornatela e lasciatela raffreddare completamente prima di toglierla dalla tortiera. Spolverizzate la torta con lo zucchero a velo e servite: la vostra torta di mele è pronta per essere gustata!

Da: ricette giallo zafferano

Pesce alla francese

Da ‘L’albero della vita:

“Se vuoi Carlo ci metto cinque minuti ad arrivare a quella finestra del primo piano, entrare e dare un’occhiata”,
“però il ragazzo potrebbe sentirti camminare, direi di aspettare stasera quando
chiude e va a casa, saliamo su e andiamo a curiosare Delfino”,
sembrava più sensato.
Andarono a mangiare in un lussuoso ristorante parigino, pesce per tutti e una
bottiglia di Chateau Cheval Blanc che da sola costò come tutte le portate ordinate, Borrini era veramente soddisfatto, poi presero due camere in un albergo vicino al negozio di antiquariato, ora bastava aspettare che le tenebre scendessero avvolgendo la caotica città.

INGREDIENTI:

Orata – 600 g.

Aglio – 1 spicchio

Prezzemolo – 1 mazzetto

Sale e pepe – q.b.

Cipolla bianca – 1

Olio E.v.o. – 1 cucchiaio

Champagne – 2 bicchieri

PREPARAZIONE

Pulite e lavate l’orata. Tritate la cipolla l’aglio, il prezzemolo, salate, pepate condite con un cucchiaio d’olio d’oliva. Versate una parte del trito sul fondo di una pirofila unta d’olio, l’altra parte del trito sistematela all’interno del pesce.

Sistemate l’orata nella pirofila, aggiungete qualche fettina di limone, irroratela con un bicchiere di champagne e fatela cuocere in forno caldo a 160 °C per circa 20 minuti. A metà cottura irroratela con l’altro bicchiere di champagne.

Servitela dopo qualche minuto, spinatela, irroratela con il sughetto di cottura e guarnite con fette di limone.

Da: buonissimo

Agnello al forno

Da ‘L’occhio divino’:

Erano oramai passati tre giorni che convivevano in casa ospiti di Omero e nessuno si era ancora fatto vivo.
Il giorno prima avevano perfino festeggiato la Santa Pasqua, Pontacilli aveva
cucinato un misto di carni di agnello, del buon Nebbiolo locale aveva rallegrato gli animi dei militari e del bandito che non mostrava assolutamente l’intenzione di voler scappare da loro, anzi, pur non essendo cristiano, festeggiò volentieri con la carne e il vino.
Il lunedì di Pasqua, verso le 20.00 del terzo giorno, qualcosa si mosse, il manipolo di soldati in incognito sentirono finalmente bussare alla porta…

INGREDIENTI per 4 persone:

Agnello – 1 kg.

Rosmarino – 1 rametto

Salvia – qualche foglia

Olio E.v.o. – q.b.

Patate – 1 kg.

Pepe in grani – q.b.

Vino bianco – q.b.

Sale – q.b.

PREPARAZIONE

Per prima cosa, mettete a marinare l’agnello mettendolo in una ciotola con rosmarino, salvia, pepe in grani e vino bianco.
Lasciate la carne nella marinatura per una mezz’ora.

Nel frattempo, pelate le patate, tagliatele a tocchetti e man mano mettetele in ammollo nell’acqua per rimuovere l’amido. Successivamente scolatele e tamponatele per asciugarle. Tagliare le patate.

Trascorso il tempo della marinatura trasferite la carne d’agnello in una teglia oliata e salate la carne. Aggiungete quindi le patate facendo in modo che non vengano sovrapposte alla carne e coprite con un filo d’olio. Cuocete in forno a 180 °C per 40 minuti, girando a metà cottura e a grill per altri 5 minuti. Aggiungere patate e infornare.

Il vostro agnello al fono è pronto per essere portato in tavola.

Da: misya

Bistecca di chianina alla fiorentina

Da ‘L’armistizio di Compiègne’:

Il tempo pareva favorevole, almeno a Roma, una bella giornata, non troppo calda, una giornata perfetta.
Alle sette del mattino uscirono dal portone principale del Comando Centrale direzione nord, e dopo quasi cinque ore di viaggio erano nei pressi di Firenze, i morsi della fame si incominciarono a sentire, era una bella zona quella per fermarsi a mangiare, una bistecca di Chianina e una buona bottiglia di Pomino nero sparirono in fretta.

INGREDIENTI:

Bistecca di Chianina – 1200 g.

Sale e Olio E.v.o. – q.b.

Per gli spinaci:

Spinaci – 200 g.

Olio E.v.o. – q.b.

Aglio – 1 spicchio

PREPARAZIONE

PER LA BISTECCA ALLA FIORENTINA
Cospargere la Fiorentina con olio. Massaggiare in modo delicato la carne su entrambi i lati, per almeno 5 minuti. Lasciar riposare la carne 10 minuti a temperatura ambiente. Scaldare bene la padella e iniziare la cottura della Fiorentina a fuoco vivo, senza forare né schiacciare la carne durante la cottura.

Dopo aver verificato che il lato a contatto con la padella sia perfettamente rosolato, girare la Fiorentina. Una volta ben rosolato anche l’altro lato, terminare la cottura e disporre la bistecca su un tagliere di legno. Scaloppare il filetto e il controfiletto.

PER GLI SPINACI
Soffriggere l’aglio nell’olio, aggiungere gli spinaci e cuocerli finché non risultino ben appassiti. Salare a piacere. A fine cottura disporre gli spinaci su carta assorbente. Posizionare gli spinaci al centro di un piatto ben caldo.

Da: oliofarchioni

Brodo di pollo con formaggio

Da ‘L’occhio divino’:

La servitù servì il primo piatto, un brodo di pollo arricchito da un profumato formaggio francese, leggero certo per iniziare ma i militari gradirono.
Borrini ebbe qualche difficoltà ad armeggiare con il cucchiaio, dei rumori sgradevoli furono per lui inevitabili, perfino Vincent si girò a guardarlo in un paio di occasioni, ma d’altronde era stato presentato come un tirapiedi e ci poteva anche stare.
Tra il primo ed il secondo piatto Bernard fece servire un corposo Bordeaux pretendendo un brindisi “en France”, di cattivo gusto sicuramente avendo quattro italiani al tavolo, ma l’idea della fine che avrebbe dovuto fare fece sorvolare la caduta di stile perfino al suscettibile ardito.

INGREDIENTI:

Patate – 240 g.

Cipolle – 60 g.

Olio di girasole – 40 ml.

Pepe nero, alloro e sale – q.b.

Acqua – 750 ml.

Petto di pollo – 320 g.

Carote – 120 g

Formaggio fuso – 160 g.

PREPARAZIONE

Risciacquare il petto di pollo, scolarlo e tagliarlo a pezzi medi. Mettere la carne in una casseruola con acqua, salarla leggermente. Non appena il contenuto inizia a bollire, rimuovere la schiuma e cuocere per 15 minuti.

Sbucciare le patate e tagliarle a strisce. Mettere la verdura in un brodo bollente. Mescolare.

Con le cipolle e le carote, rimuovere la parte superiore della pelle e tritare le verdure a pezzetti. Friggere nelle verdure olio caldo. Manda la carne fritta nella padella, mescola e cuoci per un altro quarto d’ora.

Formaggio fuso su una grattugia media e aggiungere al brodo. Mescolare fino a quando il formaggio è completamente sciolto. Condire la zuppa con le spezie e aggiungere verdi tritati finemente. Tenere a fuoco per altri cinque minuti. Servire una zuppa calda con pane fatto in casa.

Da: food-and-recipes

Fagiano con patate dolci

Da ‘L’occhio divino’:

Il secondo piatto fu decisamente più abbondante, un enorme fagiano giaceva ben cotto e curato all’interno di un grande vassoio d’argento circondato da piccole patate dolci al profumo di rosmarino, poi la servitù uscì dalla sala.
Ha visto monsieur Dauphin, questo fagiano non è scappato al mio valido assistente Vincent, e per di più nessuna guardia è stata ferita, ah ah ah”.
Giorgetti, Pontacilli e Corelli si girarono verso Borrini, rosso in volto e con le
vene che gli pulsavano sul collo, gli occhi gli sembravano saltare fuori dalle orbite, era decisamente il momento di dare il via all’operazione prima che l’ardito rovinasse tutto…

INGREDIENTI:

Fagiano – 1

Patate Rosse baby – 1,5 kg.

Limone – 1

Olio E.v.o. – 1 cucchiaio

Aglio – 4 spicchi

Sale e pepe – 1/2 cucchiaino

PREPARAZIONE

Il fagiano arrosto richiede un po’ di tempo, ma i passaggi sono abbastanza semplice. Avrai bisogno di una casseruola, un pennello da cucina, una teglia e uno spago da macellaio.

Un fagiano arrosto servirà facilmente 4 persone! Se stai organizzando un incontro più ampio, potresti volerne fare 2.

Preriscaldare. Preriscalda il forno a 400 ° F (205 °). Spennellare 1 cucchiaio di olio d’oliva su un fagiano, quindi condire con 1 cucchiaio di condimento per pollame su tutti i lati (anche sotto la pelle e nella cavità).

Travasare le gambe incrociandole e legandole insieme con spago da macellaio e infilare le ali sotto per non farli bruciare.

Aggiungi 1 ½ chilo di patate rosse tagliate, 4 spicchi d’aglio schiacciati e 1 limone tagliato al fondo di una teglia. Condite le patate con ½ cucchiaino di sale e pepe, quindi adagiate sopra il fagiano.

Trasferire il fagiano e le patate al centro della griglia centrale del forno e arrostire a 400°C (205 °) per 45-50 minuti, o fino a quando i succhi non diventano limpidi e la parte più spessa dell’uccello ha una temperatura interna di 165°F (74 ° C).

Togliere la teglia dal forno e trasferire il fagiano su un piatto da portata o un tagliere. Coprire senza stringere con un foglio di carta alluminio e lasciare che il fagiano arrostito si asciughi riposare per 10 minuti prima di intagliare e servire.

Da: bakeitwhitlove

Grigliato di pesce di lago

Da ‘L’occhio divino’:

…seguito da del grigliato pesce di lago rincuorò i quattro ospiti che gradirono sia esso che il locale pinot sempre fresco servito costantemente dalla servitù.
Il resto della giornata venne passata dagli ospiti nella sala da compagnia, pioveva ancora troppo per passeggiare lungo l’Iseo e preferirono un buon sigaro, un paio di bicchieri di grappa e le chiacchiere pomeridiane per far venire ora di cena quando nuovamente la contessa accolse gli ospiti nella sala conviviale, nessun’altra persona arrivò nel pomeriggio alla dimora della torre.

INGREDIENTI:

Agoni – 6

Anguilla – 1

Pepe nero – 10 g.

Vino bianco – 500 ml.

Limone – succo di 1

Maggiorana e timo – qualche rametto

Lavarelli – 3

Sale grosso – 2 cucchiai

Ginepro – 10 bacche

Olio E.v.o. – 100 ml.

Pangrattato – q.b.

Alloro – 3 foglie

PREPARAZIONE

Sventrare e pulire i pesci con cura. Sfilettare gli agoni e i lavarelli, tagliare a tranci l’anguilla.

Mettere tutto il pesce in un ampio recipiente, cospargerlo col sale grosso, il pepe, il ginepro e ricoprire con il vino, l’olio e il succo di limone. Lasciare riposare al fresco per qualche ora.

Nel frattempo, preparare il pangrattato, mischiandovi la maggiorana, il timo e l’alloro, e preparare il fuoco per la griglia.

Scolare quindi i pesci dalla marinata, passarli nel pangrattato e metterli un po’ alla volta sulla griglia già calda, ma a calore moderato, bagnandoli di tanto in tanto con il liquido di marinata e rigirandoli per non farli bruciare.

Da: cucinalariana

Minestrone di verdure

Da ‘L’occhio divino’:

Signori, permettetemi di presentarvi il signor Corelli, tessile e il dottor Pontacilli, medico chirurgo, a tavola abbiamo già il signor Carletti, imprenditore meccanico e l’Onorevole Morelli che già conoscete”.
Il pranzo venne servito, un grasso minestrone di verdure caldo…

INGREDIENTI:

Carote – 80 g.

Zucchine bianche – 150 g.

Sale fino e pepe nero – q.b.

Sedano – 60 g.

Fagioli borlotti – 200 g.

Olio E.v.o. – 50 g.

Cavolfiore – 300 g.

Rosmarino – 1 rametto

Cipolle rosse – 80 g.

Patate – 330 g.

Pomodori ramati – 350 g.

Zucca – 250 g.

Porri – 150 g.

Pisellini – 200 g.

Alloro – 2 foglie

Acqua – q.b.

Per condire:

Olio E.v.o. – q.b.

PREPARAZIONE

Per preparare il minestrone di verdure iniziate lavando e asciugando le verdure. Quindi prendete la zucca e privatela della buccia esterna con un coltello dalla lama grande. Eliminate i semi ed i filamenti interni, aiutandovi con un cucchiaio. Quindi tagliatela a fettine di uguale spessore e poi a cubetti di circa 1 cm di lato.

Lavate e spuntate le zucchine, tagliatele a fettine e riducetele in cubetti.Prendete poi il cavolfiore, tagliatelo a metà, eliminate il torsolo centrale e ricavatene le cimette.

Successivamente sfogliate il porro della parte esterna più verde, quindi tagliatelo a rondelle sottili. Prendete le patate e sbucciatele, tagliatele a fette non troppo sottili. Poi da queste ultime ricavatene dei dadini.

Procedete con i pomodori: eliminate il picciolo e tagliateli a fettine.Poi riducete anche i pomodori a cubetti.Infine preparate gli ingredienti per il soffritto: tritate finemente la cipolla.

Spuntate e pelate le carote, quindi ricavatene delle listarelle, poi tritatele a coltello.Tritate finemente anche il sedano. Per finire legate con uno spago i rametti di rosmarino con le foglie di alloro per creare un mazzetto aromatico.

Ora tutti gli ingredienti per preparare il minestrone di verdure sono pronti. In una pentola capiente munita di coperchio versate l’olio, le carote, il sedano, la cipolla e il porro e fate rosolare dolcemente per una decina di minuti, mescolando spesso. Una volta che le verdure del soffritto saranno intenerite unite il mazzetto odoroso.

Unite anche la zucca, le patate e i cavolfiori e i fagioli.

Coprite con acqua le verdure, chiudete con il coperchio e cuocete per 25 -30 minuti dal bollore. Trascorso questo tempo aggiungete le zucchine.

Unite anche i piselli, i pomodori, regolate la consistenza aggiungendo dell’acqua e aggiustate di sale e pepe. Proseguite la cottura per 5-10 minuti a seconda della consistenza che desiderate.

Rimuovete il rametto odoroso. Il minestrone è pronto, servitelo con un filo d’olio e una macinata di pepe a piacere.

Da: ricette giallo zafferano

Cacciagione in umido

Da ‘L’occhio divino’:

…“qui c’è del denaro extra per rendere ancora più credibile la storia dei ricchi facoltosi, cercate di non sperperarli, sono soldi provenienti dalle tasse degli italiani”,
disse loro sorridendo.
Anche il pranzo fu poi colorito di ricche e costose pietanze, un trionfo di cacciagione in umido con un pregiato moscato giallo tipico di quelle zone, per poi concludere con stile con un buon vecchio whisky d’importazione.

INGREDIENTI per 4 persone:

Cinghiale – 1 kg.

Sedano – 2 coste

Salvia – 1 mazzetto

Chiodi di garofano – 3

Alloro – 4 foglie

Peperoncino – q.b.

Cannella in polvere – q.b.

Vino rosso – 750 ml.

Carote – 2

Cipolle – 2

Rosmarino – 2 rametti

Bacche di ginepro – 3

Aglio – 2 spicchi

Noce moscata – q.b.

Pepe – q.b.

Olio – 4 cucchiai

PREPARAZIONE

Tagliate la carne a pezzetti di 2 o 3 cm di lunghezza, più o meno quanto una noce piccola, poi mettetela in una ciotola. Tritate 1 carota, 1 costa di sedano, 1 cipolla media e aggiungeteli nella ciotola. Mettete anche gli aromi, cioè 1 rametto di rosmarino, qualche foglia di salvia, 3 chiodi di garofano, 2 foglie di alloro, 3 bacche di ginepro e qualche grano di pepe.

Coprite la carne con un buon vino rosso, giovane ma senza difetti. Girate per mischiare bene carne e odori, poi coprite con un panno o col coperchio e fate marinare per circa 8 ore, in genere dalla sera alla mattina.

Trascorso il tempo di marinatura buttate carne, odori e vino in un colapasta e fate scolare. Prendete un tegame dove la carne stia comodamente e passateci i pezzetti di carne prendendoli uno ad uno scartando gli odori, ma non lavate i pezzetti di carne e lasciateli come sono. Quanto agli odori che restano, buttateli perché sono esauriti e ormai non servono più come pure si butta il vino, impregnato dell’odore di selvatico.

Una volta che la carne sarà tutta nel tegame, spargeteci sopra una manciata di sale grosso, piazzatela su un fornello medio grande, accendete il fuoco, coprite e aspettate qualche minuto perché butti fuori l’acqua che contiene. Mettete solo sale, niente olio né altro. Quando nel tegame ci sarà abbastanza acqua, buttate tutta la carne nel colapasta dentro l’acquaio, poi rimettetela nel tegame. Ripetete per 2 o 3 volte, fino a che la carne non farà più acqua. L’ultima volta lasciate la carne nel colapasta. Con questa spurgatura abbiamo eliminato la maggior parte dell’odore di selvatico tipico della carne del cinghiale.

Tritate gli odori con cui cucinerete la carne: 1 cipolla, 1 carota, 1 costa di sedano e 2 spicchi d’aglio. Metteteli nel tegame con 4 cucchiai d’olio e aggiungete, senza tritarli, 1 rametto di rosmarino, qualche foglia di salvia e 2 foglie di alloro. Fate rosolare per 20 minuti poi aggiungete la carne. Mischiate bene, bagnate con un bicchiere di vino rosso e fate sfumare. Aggiungete 400 g di polpa o passata di pomodoro, togliete rosmarino alloro e salvia, coprite a filo con brodo o acqua calda e iniziate la cottura a tegame quasi del tutto coperto.

Questa durerà in genere da 3 a 4 ore e dipenderà dall’età dell’animale e dal taglio di carne. Non si deve avere fretta né si può prevedere quanto durerà, ma alla fine la carne dovrà essere molto tenera. Si deve tenere il fuoco in modo che la carne cuocia dolcemente, sobbollendo e borbottando. Ogni mezz’ora circa si dovrà rimestare con garbo e bagnare con altra acqua calda o brodo quando ci sarà bisogno. La carne deve essere sempre coperta a filo dal liquido e il tegame coperto quasi del tutto.

Dopo un paio di ore di cottura cominciate a salare e aggiungete del peperoncino. Man mano che la carne cuoce diventerà più tenera e dovrete rimestare sempre più delicatamente per non ritrovarvi con un tegame di sugo. Quando sentirete che la carne è vicina ad essere pronta, aggiungete un po’ di noce moscata e una punta di cucchiaino di cannella in polvere. Mettete a punto di sale e pepe e fate restringere il fondo di cottura tenendo il tegame scoperto fino a quando non sarà abbastanza denso ma comunque abbondante per accompagnare la carne, che in nessun caso deve essere asciutta. Servitela calda o tiepida con patate lesse, polenta o riso lessato.

Da: ricette giallo zafferano

Stufato di carne

Da ‘L’albero della vita’:

Una volta entrati, il locale parve più accogliente di quello che mostrava al suo esterno, in fondo alla sala da pranzo c’era un camino acceso sul quale stava bollendo dello stufato dal profumo decisamente invitante.
Il padrone lo stava rimescolando quando vedendo i quattro uomini si avvicinò loro con fare amichevole, solo osservandoli intuì che fossero italiani e li invitò con un accento fortemente del sud teutonico ad accomodarsi.

INGREDIENTI:

Vitello o vitellone – 800 g.

Aglio – 2 spicchi

Farina – q.b.

Salvia – q.b.

Rosmarino – q.b.

Patate – 4

Vino bianco – 1 bicchiere

Olio E.v.o. – q.b.

Alloro – q.b.

Sale – q.b.

PREPARAZIONE

Fatevi tagliare la carne di vitello dal macellaio a cubetti. Sbucciate le patate e tagliatele a cubetti. Mettete i cubetti di carne di vitello in una ciotola e infarinateli bene. Mettete in una casseruola grande due o tre cucchiai di olio extravergine di oliva e i due spicchi di aglio tagliati a metà e privati dell’anima e fateli scaldare insieme.

Quando l’olio sarà caldo aggiungete rosmarino, alloro e salvia e girate con un cucchiaio. Aggiungete la carne a cubetti infarinata e fatela rosolare per qualche minuto a fuoco alto poi aggiungete le patate e fate cuocere qualche minuto. Sfumate la carne e le patate con il vino bianco, aspettate che evapori poi abbassate il fuoco al minimo e lasciate cuocere a fuoco lentissimo per 40 minuti circa aggiungendo acqua bollente ogni tanto in modo che non si attacchi alla pentola.

Aggiungete il sale e se volete anche il pepe macinato e mescolate delicatamente in modo che le patate non si sfaldino. Servite lo stufato di carne e patate ben caldo.

Da: ricette giallo zafferano

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