S:2 – Ep.32
Charles Spencer Chaplin è una persona qualunque.
Charles Spencer Chaplin nacque il 16 aprile 1889 a East Street, nel sobborgo londinese di Walworth.
I suoi genitori erano Charles Chaplin Senior, un attore di varietà di discreto talento e successo ma compromesso dalla dipendenza dall’alcol, e Hannah Harriette Hill, un’attrice conosciuta come Lily Harley, di altrettanto talento, ma minor fortuna.
La coppia aveva già un figlio, Sydney, nato quattro anni prima dalla relazione con un uomo molto più anziano di lei, con cui era fuggita in Africa.
Col piccolo Charlie in fasce e suo padre in tournée in America, Hannah allacciò una relazione con un cantante all’epoca piuttosto in voga, Leo Dryden, dal quale ebbe un figlio, il matrimonio già in crisi subì un colpo definitivo dal tradimento: la separazione avvenne l’anno successivo alla nascita di Charles.
Per le precarie condizioni finanziarie della famiglia, Charles e suo fratello trascorsero due anni fra collegi e istituti per orfani ma il talento innato e la frequentazione dei teatri al seguito della madre forgiarono il piccolo Chaplin.
I primi passi sul palcoscenico li mosse assieme a lei a sette anni quando nel 1896, durante una recita in un teatro di varietà, Hannah, a causa di un improvviso abbassamento di voce, fu fischiata e costretta ad abbandonare il palcoscenico; l’impresario mandò a sostituirla in scena proprio il piccolo Charlie, che ottenne un discreto successo cantando una canzone popolare dell’epoca.
Nel 1900, quando Charlie aveva undici anni, suo fratello Sydney riuscì a fargli ottenere il ruolo comico di un gatto nella pantomima Cinderella, rappresentata all’Hyppodrome di Londra, nella quale recitava anche il famoso clown Marceline.
Nello stesso anno Sydney si imbarcò su una nave come trombettista: Charlie rimase solo a sostenere la madre, la cui salute, sia fisica che mentale, cominciava a manifestare segni di cedimento.
L’anno successivo vide la perdita del padre ma le faticose vicissitudini quotidiane segnarono anche la madre Hannah, obbligandola ad un primo ricovero ospedaliero a seguito di una importante forma depressiva a cui non era probabilmente estranea una condizione di denutrizione.
Nel 1903 Charles ottenne una piccola parte in Jim, the Romance of a Cockney e la sua prima personale recensione favorevole sulla stampa e di lì a poco il primo ruolo fisso in teatro: quello dello strillone Billy in Sherlock Holmes portato a lungo in tournée.
Intanto il fratello era tornato a Londra e aveva cominciato anche lui a lavorare in teatro, questo portò ad una migliore situazione finanziaria, i due riuscirono a far dimettere Hannah dall’ospedale, prendendosene cura, ma per poco tempo: una ricaduta ne determinò un nuovo internamento.
Fra il 1906 e il 1907 Chaplin lavorò ne Il Circo di Casey, misto di varietà e numeri circensi e l’esperienza gli permise di familiarizzare con il mondo del circo e di entrare nella compagnia di Fred Karno, anche grazie al fratello Sydney che già vi lavorava.
Il debutto avvenne nel 1906 con L’incontro di calcio, in cui Charles interpretava la parte di un individuo senza scrupoli che tentava di drogare il portiere avversario prima dell’incontro, in questo spettacolo il fratello maggiore ideava le pantomime e Charlie le doveva interpretare: così Chaplin imparò l’arte di esprimersi senza parole.
Ben presto il giovane Chaplin divenne, insieme a Stanley Jefferson (meglio conosciuto come Stan Laurel o, per noi italiani, Stanlio di Stanlio e Ollio) uno degli attori più apprezzati della compagnia.
Nel 1909 la compagnia di Karno iniziò le tournée all’estero: dapprima a Parigi e, due anni dopo, negli Stati Uniti.
Chaplin era il capocomico in A Night in an English Music Hall, atto unico di pantomima.
L’esperienza americana non fu particolarmente felice; ciononostante la compagnia ritornò oltreoceano anche l’anno successivo e questa volta le cose andarono diversamente: il successo fu grande e Chaplin fu notato dal produttore Mack Sennett, che nel novembre 1913 lo mise sotto contratto per la casa cinematografica Keystone, era il primo contratto di Chaplin per una casa cinematografica.
Nel 1914 Chaplin esordì nell’ancora acerbo mondo del cinema con il cortometraggio Charlot giornalista, in questo film, uscito il 2 febbraio di quell’anno, non indossava ancora i panni del personaggio che lo avrebbe in seguito reso universalmente celebre ed immortale ma i due cortometraggi usciti quasi contemporaneamente, Charlot ingombrante e Charlot all’hotel fece conoscere al pubblico la maschera di Charlot quale anche noi la conosciamo: bombetta, baffetti e bastone da passeggio, pantaloni e scarpe sformati e consunti, benché interpretando il ruolo di un comune ubriaco.
Il personaggio universalmente conosciuto come “Il vagabondo” si definirà pienamente soltanto nell’aprile del 1915, nel pieno della prima guerra mondiale alla quale però, gli Stati Uniti, ancora non vi erano entrati. Il vagabondo.
Per la californiana Keystone, nel solo 1914 Chaplin recitò in 35 cortometraggi, da virtuoso della pantomima, comunicava al pubblico una vasta gamma di emozioni, in particolare col volto, dei cui muscoli facciali padroneggiava appieno il controllo con il suo personaggio anticonvenzionale e a tratti sprezzante e nel dicembre 1915 si trasferì a Chicago, dove lavorò per la Essanay in altre 14 produzioni.
Con cachet adeguati a una popolarità sempre più grande, Chaplin approdò alla Mutual Film, firmando altri 12 corti: Charlot fu di volta in volta cameriere, milionario, muratore e sfaccendato e decise di scritturare la diciannovenne Edna Purviance, facendone la sua primadonna in ben 35 film fra il 1916 e il 1923.
I due vissero anche un intenso e travagliato legame affettivo, che si mantenne in amicizia anche dopo la fine della passione e della carriera artistica di lei, accelerata dagli eccessi dell’alcol.
Chaplin, non ancora trentenne, recitò e diresse quasi cento corti nell’arco di cinque anni.
Chaplin non progettava mai su carta nessuna delle sue gag, né tanto meno sceneggiava l’intreccio delle sue comiche, riusciva a tenere a mente un intero film per poi spiegarlo agli attori sul set man mano che lo girava.
Nel frattempo Gli USA entrarono nel Primo Conflitto Mondiale il 6 aprile del 1917, il loro ingresso in guerra fu provvidenziale per i Paesi della Triplice Intesa in quanto da marzo era venuto loro meno l’appoggio della Russia, a seguito della Rivoluzione interna in atto; la Russia quindi aveva firmato una pace separata a Brest Litvosk, ritirando tutte le proprie truppe.
Gli Stati Uniti apportarono nuove dotazioni belliche, un congruo numero di soldati e soprattutto forze fresche.
Si pensi che i soldati europei di entrambi gli schieramenti erano impegnati in una guerra di logoramento nelle trincee da ormai tre anni.
Nel 1918, Charlie Chaplin decise di mettersi in proprio e passò alla First National, con cui fece 10 film, fino al 1923.
Fu proprio la First National – grazie anche all’interessamento del fratello Sydney, ormai suo procuratore — a corrispondergli il favoloso ingaggio di un milione di dollari, cachet mai guadagnato prima da un attore.
Chaplin fondò la United Artists Corporation e da allora in poi curò da solo ogni fase della sua produzione cinematografica, ma a un periodo professionalmente felice non corrispose una vita privata altrettanto serena.
Nel 1918 aveva infatti sposato la giovane Mildred Harris, che credeva incinta di lui (la gravidanza si rivelò però falsa).
Harris rimase incinta poco dopo il matrimonio e diede alla luce un bambino gravemente malformato, Norman Spencer, che sopravvisse solo tre giorni.
I due divorziarono nel 1920.
Nel 1921 Chaplin lavorò ad una pellicola che lo consacrò definitivamente come star affermata.
Dopo diversi travagli che funestarono le riprese ebbe luogo la prima proiezione ufficiale de Il monello, che Chaplin diresse e interpretò e nel quale fece debuttare il piccolo-grande attore Jackie Coogan.
La febbre dell’oro del 1925 è considerato da molti una delle sue opere meglio riuscite ma la produzione del film successivo, Il circo (nel 1928), fu travagliata a causa dei problemi sorti nella vita privata: in quel periodo divorziò dalla seconda moglie, l’attrice Lita Grey, che aveva sposato nel 1924.
L’affermazione del sonoro (a partire dal 1927) colse in contropiede Chaplin, che aveva pensato e costruito Charlot solo per il cinema muto.
Chaplin decise di andare avanti proponendo il suo personaggio.
Nel 1929, l’assegnazione del suo primo Premio Oscar alla carriera lo consacrò come la prima star a vincere tale premio (rimane il più giovane regista nel XX secolo ad averlo vinto).
Quando nel 1929 Charlie Chaplin cominciò a interessarsi al suo nuovo film, il sonoro era diventato ormai pressoché irrinunciabile per qualsiasi regista dell’epoca e Sydney, fratello e manager di Charlot, non esitò a proporgli l’idea di una pellicola sonorizzata, ma Charlie era molto scettico rispetto alla nuova invenzione e tentò in tutti i modi di restare alla pantomima.
Chaplin girò nel 1931 Luci della città, film muto accompagnato dalla musica.
Fu il primo film di Chaplin con sonoro e musiche sincronizzate.
Le sue simpatie politiche non furono da lui mai rivelate esplicitamente, si ritiene fosse un progressista, ma non socialista o comunista, oltre che (cosa da lui invece rivelata) un pacifista e benché vivesse negli Stati Uniti da molti anni e vi pagasse le tasse, Chaplin non chiese mai la cittadinanza statunitense.
Charlie Chaplin morì in Svizzera, la notte di Natale del 1977, all’età di 88 anni.
Quel giorno, a pomeriggio inoltrato, Chaplin chiese alla sua quarta moglie Oona di spalancare le porte della camera affinché dalla hall sottostante potessero salire le note dei Christmas carol, come da rituale che si ripeteva da oltre vent’anni il 24 dicembre nella loro residenza.
Quella stessa notte, intorno alle 4, morì nel sonno.
Ma questa, è un’altra storia.
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