Velivoli, differenze

Il sistema di designazione Idflieg fu un metodo introdotto dal Inspektion der Fliegertruppen ovvero Ispettorato dell’Aviazione dell’esercito tedesco imperiale (letteralmente le truppe dell’aria), il Deutsches Heer, che era responsabile della gestione della sua divisione aerea. Il sistema era basato su un codice alfanumerico che abbinava una lettera maiuscola ad un numero romano separati da un punto, dove la prima parte identificava la tipologia del velivolo e la seconda il numero sequenziale del progetto sviluppato dall’azienda. A – monoplani. Classe generica che raggruppava le prime tipologie di modelli adattati all’impiego militare. B – biplani. Analogamente alla precedente, questa classe non identificava nessuna specifica tipologia di utilizzo se non la scelta tecnologica legata alla velatura adottata. C – biplani biposto armati (designazione introdotta nel 1915). Questa fu la prima nuova designazione ad essere introdotta dopo lo scoppio della guerra nonché la prima a rispondere ad una precisa specifica. CL – Classe C “leggera” (designazione introdotta all’inizio del 1917). D – velivoli monoposto armati, specificatamente concepiti per equipaggiare i nuovi jagdstaffeln equivalenti agli squadroni caccia (designazione introdotta nel 1916). Dr – velivoli monoposto armati con velatura triplana, da Dreidecker (designazione introdotta nel tardo 1917 ed abbandonata nel tardo 1918). E – monoplani armati, da Eindecker (designazione introdotta nel 1915 ed abbandonata nel tardo 1918). F – triplani monoposto armati (utilizzata per breve tempo nel 1917). G – bombardieri biplani armati bi o trimotori (da groß, “grande”) (designazione usata dal 1916). GL – bimotori veloci adatti al ruolo di bombardiere diurno o aereo da ricognizione a lungo raggio (designazione introdotta nel 1918). J – modello corazzato doppio ruolo destinato ad impieghi generali nel ruolo di aereo da attacco al suolo (designazione introdotta nel 1917). K – bombardieri biplani armati bi o trimotori (da Kampfflugzeug, “aereo da battaglia”). Designazione introdotta nel 1915 e rimpiazzata dalla “G” dall’inizio del 1916. N – monomotori biposto da bombardamento notturno (da Nacht, “notte”) (designazione introdotta nel 1918). R – bombardieri di grandi dimensioni con un impianto propulsivo multiplo che andava da tre a, in alcuni casi, fino a sei motori (da Riesenflugzeug, “aereo gigante”). S – seeflugzeuge “idrovolante”.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo

Velivoli, storia

Lo scoppio della prima guerra mondiale il 28 luglio 1914 seguì di pochi anni il primo volo con un aeroplano, effettuato dai fratelli Orville e Wilbur Wright a Kitty Hawk, in Carolina del Nord, il 17 dicembre 1903. L’impiego operativo dell’aereo come fattore preponderante di superiorità nei conflitti fu teorizzato dall’italiano Giulio Douhet, che in un suo scritto del 1909 sottolineò per la prima volta che il dominio bellico dell’aria sarebbe stato altrettanto importante di quello delle rotte marittime. Seguendo gli studi di Dohuet, nel 1911 gli italiani in Libia utilizzarono per primi la nuova arma come mezzo di ricognizione e di offesa durante la Guerra italo-turca. In particolare, il 23 ottobre il capitano Carlo Maria Piazza fu l’autore della prima ricognizione tattica, mentre il 1º novembre il sottotenente Giulio Gavotti eseguì da un velivolo il primo bombardamento a mano della storia a bassa quota, su un accampamento turco ad Ain Zara, lanciando tre bombe a mano. Lo scoppio della prima guerra mondiale fu senza dubbio un potente stimolo allo sviluppo militare del nuovo mezzo aereo, anche se inizialmente vi furono forti resistenze alla sua adozione. Persino figure di grande rilievo nel conflitto, come Ferdinand Foch, affermarono a tal proposito che “l’aviazione è un ottimo sport, ma è completamente inutile per i fini dell’esercito”. Il primo impiego tattico ebbe anche influenza sulla formazione dei primi equipaggi, molti dei quali appartenevano a quest’ultima specialità. Fra gli esempi più famosi, i futuri assi tedeschi Manfred von Richthofen (il Barone Rosso) e Werner Voss. Nonostante lo scetticismo iniziale, la nuova arma si rivelò estremamente utile e flessibile nell’assicurare un rapido e tempestivo riconoscimento del profilo del terreno, nonché della disposizione e dei movimenti delle truppe avversarie. La sua comparsa sul campo di battaglia consentì tra l’altro di determinare la disposizione delle trincee nell’ambito della guerra di posizione. Una volta riconosciuta la sua enorme utilità, l’aviazione militare conobbe un periodo di letterale esplosione in termini numerici e di miglioramenti tecnologici. Negli anni tra il 1913 ed il 1918 non meno di 136 tipi di aerei militari furono progettati, costruiti ed inviati nei teatri operativi. Basti pensare che la sola Francia, entrata in guerra con meno di 140 apparecchi, concluse il conflitto con circa 4.500 unità, avendone in totale prodotte circa 68.000 nell’intero periodo.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo

Gas, differenze

I gas venivano utilizzati in vari modi. Inizialmente, 1914, erano contenuti in “bombole” se era in stato gassoso o in enormi contenitori metallici se il gas era allo stato solido, questi contenitori venivano poi incendiati. Venivano diffusi utilizzando il vento. Quando questo era a favore delle linee nemiche, le bombole venivano aperte, o i contenitori incendiati, e si attendeva che il vento trasportasse il gas nelle linee nemiche. Essendo, la maggior parte dei gas, più pesanti dell’aria, scendevano all’interno delle trincee appena le raggiungevano. Nel 1916 il Regno Unito progetta e diffonde il Livens Projector, altro non era che un lanciabombe a comando elettrico. Usato in batterie da centinaia di pezzi, permetteva di lanciare una salva contemporanea di proietti non stabilizzati caricati di fosgene liquido od olio combustibile; i proietti esplodevano al contatto col terreno e la piccola carica esplosiva spargeva una vasta nube di gas asfissiante o una estensione di olio in fiamme sulle trincee nemiche. Questo permetteva di non dover più aspettare il vento favorevole per perpetrare un attacco con i gas. Dal 1914, ma nella maniera più aggressiva dal 1917, furono utilizzate le granate per sparare i gas oltre le linee avversarie. Queste, oltre ai gas, contenevano spesso una parte di esplosivo che serviva a dissolvere la sostanza gassosa diffondendola nella zona colpita, oltre che causare già inizialmente i danni da esplosione. Le truppe tedesche incaricate dell’uso dei gas (Gastruppe) durante la prima guerra mondiale erano speciali unità di pionieri dell’esercito tedesco, che furono addestrate per l’impiego bellico di sostanze chimiche. Dal gennaio 1915 entrarono in azione sotto la supervisione del premio Nobel Fritz Haber. La Compagnie Z era la denominazione delle compagnie del genio preposte all’utilizzo degli aggressivi chimici nell’Armée de Terre francese durante la prima guerra mondiale. Tra il 1915 ed 1918 ne furono costituite 9. La Special Brigade dei Royal Engineers britannici era una brigata del genio specializzata nell’utilizzo bellico degli agenti chimici durante la prima guerra mondiale. La compagnia speciale X era la compagnia autonoma del genio del Regio Esercito italiano specializzata nell’utilizzo bellico degli agenti chimici durante la prima guerra mondiale. Venne istituita, all’interno del 1º
Reggimento genio, verso la fine del 1916.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Terra

Gas, storia

Durante la prima guerra mondiale, gli agenti di guerra chimica furono usati per la prima volta nell’agosto 1914 dalle truppe francesi che usarono il bromuro di xilile, un gas lacrimogeno sviluppato per la polizia di Parigi, contro le truppe tedesche. I primi tentativi da entrambe le parti con sostanze come il bromoacetato di etile e il clorosolfonato di odianisidina, una polvere finemente cristallina che irritava le mucose degli occhi e del naso, furono insoddisfacenti, le sostanze si sono decomposte durante la cottura a causa del calore generato. L’esercito tedesco utilizzò per la prima volta i gas di guerra su larga scala quando alla fine di gennaio 1915, sul fronte orientale vicino a Bolimów in Polonia, un’offensiva della 9a armata utilizzò proiettili pieni di bromuro di xilile contro le truppe russe. Sono state fornite 18.000 granate a gas, ma il freddo e la neve hanno quasi annullato il loro effetto. Tuttavia, il primo uso effettivo di armi chimiche sul fronte occidentale il 22 aprile 1915 nella seconda battaglia delle Fiandre vicino a Ypres divenne molto più conosciuto. Il generale di fanteria tedesco von Deimling utilizzò 150 tonnellate di cloro gassoso dalle bottiglie usando il cosiddetto metodo di soffiaggio di Haber. Il cloro gassoso inalato provoca un edema polmonare tossico potenzialmente letale. Poiché il cloro è più pesante dell’aria, il gas affondò nelle trincee francesi e presumibilmente provocò circa 5.000 morti e 10.000 feriti; oggi si ipotizzano 1.200 morti e 3.000 feriti. La Francia è stata la prima delle nazioni in guerra ad utilizzare il fosgene nella sua forma pura il 22 febbraio 1916, dopo che le truppe tedesche del gas avevano già utilizzato una miscela di gas cloro con un’aggiunta di circa il cinque percento di fosgene. Il fosgene è considerato il più grave di tutte le lesioni da gas. Successivamente, gli agenti di guerra furono sparati con granate a gas velenoso, con croci colorate (croce blu, croce gialla, croce verde, croce blu e croce bianca), le croci servivano a capire che tipo di gas contenevano. Sul fronte occidentale, la “croce gialla”, che stava per agenti di guerra della pelle, era sempre più utilizzata. Durante la prima guerra mondiale, gli agenti di guerra erano spesso combinati nella fase avanzata. Agenti bellici fortemente irritanti sotto forma di aerosol o polvere come le “croci blu” potevano penetrare nei filtri delle maschere antigas e costringere chi la indossa a toglierla. L’uso combinato per questo scopo è stato chiamato “Buntschießen” o “Buntkreuz”.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Terra

Treni corazzati, differenze

Il convoglio è un insieme di vetture trainate da una locomotiva. Può essere “armato” nel caso sia un gruppo di vetture atte poi al montaggio di un cannone ferroviario, di “trasporto truppe” o “ospedale” nel caso specifico. La locomotiva è il rotabile ferroviario munito di motore che viene usato, nel trasporto ferroviario, per il traino di un convoglio (treno o manovra) su un binario ferroviario. La costruzione delle locomotive a vapore è proseguita senza interruzione fino alla seconda metà del XX secolo, con una continua evoluzione nelle dimensioni, nelle potenza e nel numero di assi fino ad arrivare a delle prestazioni invidiabili anche ai giorni odierni. Nel 1938 venne stabilito il record di velocità di 202 km/ora per le locomotive a vapore, mentre già nel 1908 venne tentata l’applicazione del motore a turbina ad una macchina a vapore. La Regia Marina Italiana durante la Grande Guerra attivò una serie di treni armati, equipaggiati con cannoni navali di piccolo e medio calibro per operare sulla linea ferroviaria adriatica. Un cannone ferroviario è un grosso pezzo d’artiglieria montato su di un apposito vagone ferroviario, e che quindi può venire spostato solo su binari. L’idea del cannone ferroviario è nata probabilmente dai treni corazzati; da qui ci si è spinti oltre, fino a montare dei veri e propri cannoni sui vagoni ferroviari. La loro comparsa si deve alla prima guerra mondiale, ma il loro momento di splendore lo hanno avuto durante la seconda guerra mondiale. Questi particolari vagoni ferroviari avevano però lo svantaggio di una dimensione enorme e di una limitata mobilità da cui ne conseguiva una vulnerabilità agli attacchi.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Terra

Treni corazzati, storia

Un treno corazzato anche chiamato treno blindato (in tedesco Panzerzug) è un insieme di vagoni ferroviari, corazzati contro gli attacchi e anche armati con artiglieria e/o mitragliatrici. I treni armati furono usati principalmente, nella prima metà del XX secolo, nella prima guerra mondiale, nella guerra civile russa, nella guerra civile cinese e durante la seconda guerra mondiale. Primi esperimenti sui treni blindati furono effettuati durante la guerra civile americana, in un territorio così vasto e selvaggio come quello statunitense, il treno rappresentava un metodo veloce e affidabile per muovere grandi quantità di truppe in poco tempo e con poco preavviso. I primi convogli armati erano semplici locomotive con carri scoperti al traino, su cui prendevano posto soldati e tiratori protetti da rudimentali barriere. Questa strategia venne usata sporadicamente anche nella guerra franco-prussiana del (1870– 1871) e nelle guerre boere (1880–1881 e 1899–1902), durante la guerra russo-giapponese del 1904, maggiormente, durante la rivoluzione messicana (1910–1920) e soprattutto durante la rivoluzione russa (1918–1920). Winston Churchill, all’epoca corrispondente inglese nella seconda guerra boera, fu catturato da un commando Boero mentre viaggiava su un treno blindato, insieme a molti soldati in forza al convoglio. Durante il primo conflitto mondiale, la Russia vide nei treni corazzati un mezzo potente sia per controllare il proprio vasto territorio che come supporto di artiglieria offensiva. La nazione attrezzò diversi convogli, che all’epoca rappresentavano lo stato dell’arte del settore. Alcuni di questi, più leggeri, erano armati con cannoni da 76,2mm, mentre i più pesanti montavano pezzi da 4,2 o addirittura da 6 pollici. Anche l’impero austro-ungarico si dotò di alcuni treni blindati, usati prevalentemente sul fronte italiano. La Regia Marina impiegava treni armati per la difesa costiera fin dalla prima guerra mondiale, ma si trattava di convogli non corazzati. Durante la seconda guerra mondiale furono allestiti diversi treni armati, destinati a servire in Europa orientale e nei Balcani dove esistevano linee ferroviarie in aree scarsamente popolate e soggette ad incursioni partigiane. Destinati alla protezione delle linee ferroviarie e ai compiti di scorta, viaggiavano spesso in convogli combinati con treni dedicati principalmente al trasporto di truppe e materiali da parte dei tedeschi e dei russi.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Terra

Mezzi corazzati, differenze

L’autoblindo è un veicolo ruotato, protetto da blindatura leggera. Le autoblindo sono i primi veicoli blindati, comparsi sui campi di battaglia, all’inizio del XX secolo. La loro evoluzione è stata limitata dal movimento su ruote che, se da una parte favoriva la loro mobilità su strada, dall’altra le rendeva nettamente inferiori ai carri armati nel movimento su terreno non preparato. Il carro armato è un veicolo da combattimento terrestre. Essi sono veicoli adatti ad ingaggiare scontri in movimento anche su brevi distanze, che si suddividono in carri armati leggeri, medi, pesanti e super pesanti.
Questa tipologia di mezzo militare venne utilizzato in un campo di battaglia per la prima volta nella battaglia della Somme, durante la prima guerra mondiale.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Terra

Mezzi corazzati, storia

Un mezzo corazzato o veicolo corazzato (in inglese: armoured vehicle) è quel mezzo militare da combattimento dotato di corazza, ovvero di blindatura, capace di resistere ad attacchi di media intensità, quali proiettili, mine, razzi e generalmente armato con un cannone, mitragliatrici, lanciarazzi o lanciamissili. Il mezzo corazzato per antonomasia è il carro armato, ma rientrano in questa categoria anche i veicoli di trasporto truppe (VTT/APC), i veicoli da combattimento di fanteria (VCC/IFV), i semoventi d’artiglieria e più in generale tutti gli autoblindo dotati di un certo livello di blindatura. La corazza è composta da acciaio balistico. Col passare del tempo e con lo sviluppo delle tecnologie belliche, la corazza ha subito numerosi adeguamenti delle sue caratteristiche tecniche, soprattutto con l’aggiunta di nuove stratificazioni. I mezzi corazzati si suddividono principalmente in due categorie: da trasporto e da combattimento. Nati con la prima guerra mondiale, i mezzi corazzati hanno segnato una svolta nella tecnica della guerra del secondo conflitto mondiale. I primi a capire l’importanza della truppe corazzate nel combattimento sono stati i tedeschi. La guerra lampo, che ha permesso alle potenze dell’Asse di poter invadere velocemente grandi porzioni di territorio nemico, si basava sull’abbinamento di truppe corazzate, fanteria leggera e aviazione. La superiorità dei carri tedeschi ha tenuto sotto scacco gli Alleati per i primi anni del conflitto. Il debutto dei veicoli corazzati avvenne in Francia nel 1916 durante la prima guerra mondiale, ma il pieno sviluppo della Guerra corazzato si è manifestato soprattutto nella seconda guerra mondiale per iniziativa della Wehrmacht tedesca le cui unità blindate (Panzer-Division), dominarono i campi di battaglia nel corso della prima parte del conflitto dimostrando la straordinaria potenza delle tattiche basate sull’impiego decisivo dei carri armati in cooperazione con unità di fanteria motorizzata. Le truppe corazzate agiscono con mezzi moto meccanizzati cingolati e corazzati o blindati come carri armati, cannoni semoventi, autoblindo. Le truppe corazzate si distinguono dalle motorizzate perché queste, giunte a contatto del nemico, combattono a piedi, mentre il mezzo blindato o corazzato serve esso stesso per il combattimento. Tutt’oggi i mezzi corazzati ricoprono un posto fondamentale nell’impiego delle forze armate di tutto il mondo.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Terra

Artiglieria, differenze storia

La prima guerra mondiale evidenziò, nel suo corso, la predominanza dell’artiglieria sulle altre armi degli eserciti. La
particolarità della guerra di posizione portò allo sviluppo e all’impiego in massa di bombarde e lanciabombe, che, grazie alla traiettoria curva di lancio dei proietti, erano in grado di effettuare il tiro indiretto, colpendo l’obiettivo dall’alto. Mentre nelle guerre precedenti, in particolare la guerra franco-prussiana del 1870, l’artiglieria campale era rimasta padrona del campo relegando i grandi calibri all’assedio di postazioni fortificate, nella prima guerra mondiale, la necessità del tiro indiretto e la staticità della linea del fronte permisero l’utilizzo in battaglia di numerose bocche da fuoco di grande calibro tra cannoni, obici e mortai.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Terra

Artiglieria, differenze proiettile

Il cartoccio è il contenitore della polvere della carica di lancio. Quando la carica di lancio è contenuta in un bossolo, di ottone, acciaio, rame o alluminio, al quale è fissato in maniera permanente al proiettile, si parla di cartoccio proietto. Lo shrapnel è un tipo di proiettile per artiglieria, derivante il suo nome dall’inventore, il tenente britannico Henry Shrapnel, che lo mise a punto nel 1784, è cavo e riempito di sfere di piombo o, in economia di guerra, di acciaio, e munito di una carica di scoppio collegata ad una spoletta a tempo. Il proiettile HE era ad alto potere esplosivo.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Terra

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