Il sommergibile è per definizione un’imbarcazione adatta alla navigazione in superficie e che all’occorrenza può immergersi, perdendo però manovrabilità e velocità. Rispetto al sottomarino, il sommergibile dispone di limitate capacità in immersione e non è in grado di operare per periodi prolungati al di sotto della superficie dell’acqua. Per molti aspetti si ritiene quindi che il sommergibile rappresenti il predecessore dei più moderni sottomarini. Ciononostante, nell’uso comune i due termini sono frequentemente adoperati come sinonimi. Lo sviluppo tecnologico dei battelli subacquei presenta varie similitudini con quello che molto più tardi avrebbe interessato gli aeroplani. I primi studi teorici sulla costruzione di un sommergibile sono stati effettuati da Leonardo da Vinci nel 1500 circa, anche se le sue teorie non sfociarono mai in un prototipo funzionante. Nel 1680, Giovanni Alfonso Borelli nella sua opera “De motu animalium” illustrò la possibilità della costruzione di un veicolo che, per la prima volta, potesse esplorare gli abissi marini. Sulla costruzione di un primo sommergibile le fonti storiche si dividono e non possono pertanto essere ritenute attendibili. Il primo sommergibile della storia del quale si hanno testimonianze storiche a percorrere un breve tratto in immersione, fu una primitiva imbarcazione costruita da Cornelius Van Drebbel, con il quale Drebbel percorse, immerso a una profondità di 3-4 metri, un breve tratto del Tamigi. Il primo tentativo di immersione con un mezzo subacqueo di cui si hanno testimonianze storiche certe, fu quello dell’inglese John Day, che il 20 giugno del 1774 si immerse nelle acque del porto di Plymouth. Lo sviluppo dei sommergibili nel corso dell’ultimo decennio aveva spinto molte marine militari a dotarsene, tanto che nella prima guerra mondiale quest’arma ebbe un impiego fondamentale. I sommergibili ebbero un ruolo importante nel tentativo da parte della Germania, e in modo più limitato anche dell’Austria, di porre rimedio al blocco navale alleato imposto dalla supremazia navale di Gran Bretagna e Stati Uniti. I successivi vent’anni furono fondamentali per lo sviluppo del sommergibile come arma bellica. L’esperienza accumulata nel corso del prima guerra mondiale aveva spinto molti progettisti a provare nuove soluzione tecniche. Allo scoppiare della Seconda guerra mondiale le unità erano rimaste sostanzialmente uguali.